L’Omeopatia cambia verso: ecco le ultime ricerche scientifiche per una medicina integrata!

Se hai aperto questo articolo molto probabilmente sei una persona curiosa, interessata all’argomento o semplicemente hai voglia di capire perché quel rimedio che prendi ti sta dando dei risultati che non ti saresti mai aspettato.

Per anni sono state portate avanti ipotesi disparate circa l’efficacia e il meccanismo d’azione dei farmaci omeopatici. Milioni di persone nel mondo li utilizzano ma è difficile per la nostra mente accettare che qualcosa “funzioni” o abbia un qualche effetto se non vi è una spiegazione unica, razionale, dimostrabile e ripetibile. Insomma, se non rispetta i canoni del metodo scientifico!

Ad ogni modo dovete sapere che molti studi sono già stati condotti, e ad oggi sono raccolti e consultabili su un database (http://databaseomeopatia.alfatechint.com/), un lavoro nato con l’obiettivo di rendere più facilmente accessibile la consultazione delle ricerche più importanti in omeopatia. 

Raccoglie ben 1087 studi e revisioni su medicinali omeopatici pubblicati, indicizzati dal 1949 a oggi, afferenti all’intera letteratura medico scientifica. Tra questi, figurano 16 meta-analisi, 244 studi randomizzati in singolo o doppio cieco versus placebo o farmaco di confronto, ricerca di base chimico fisica, studi preclinici, revisioni sistematiche con meta-analisi, agro-omeopatia. Tutte le referenze, estrapolate da banche dati medico-scientifiche, come Pubmed e simili, garantiscono fonti affidabili e comprese nella Ebm (Evidence Based Medicine). Risultati strabilianti talvolta, raggiunti persino in vitro come nel caso di questo recentissimo studio su arnica montana (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27832158), ma ci continuiamo a chiedere: “come fanno a funzionare??”

Se pur molte ipotesi e teorie circa il meccanismo d’azione dei rimedi siano state portate avanti, nessuna di queste è assimilabile al funzionamento di un farmaco della medicina tradizionale: “dov’è e come agisce il principio attivo che introdotto nel nostro organismo reca uno specifico effetto?”

La vera rivoluzione per la medicina omeopatica è forse oggi arrivata.

Da quelle che furono le intuizioni di un medico tedesco circa “il simile cura il simile” arriviamo oggi a poter dimostrare cosa c’è nei rimedi.

Gli studi arrivano dall’ ingegnere chimico Jayesh Bellare dell’Indian Institute of Technology di Bombay ed Edward Calabrese della University of Massachusetts ad Amherst, massimo esperto mondiale di ormesi.

Ma andiamo per ordine. J. Bellare ha portato all’ultimo Convegno Internazionale di Medicina Integrata, svoltosi a Firenze lo scorso fine settimana (15-17 Marzo 2019), i suoi studi sulle nanoparticelle riscontrate nei medicinali omeopatici contenuti in flaconi di vetro.

Ha dimostrato la presenza di un rilevante numero di molecole di principio attivo in tutte le diluizioni omeopatiche dalla 6C alla 200C tramite microscopio elettronico a trasmissione. Quello che è riuscito ad osservare è la formazione di figure, definite nanocristalliti, derivanti da reazione di polimerizzazione tra i metasilicati provenienti dal vetro del flacone e il rimedio ivi presente. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28844286, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27211323, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20970092).

Questa è la prima volta che attraverso la chimica (finora gli altri studi si appellavano a cambiamenti delle caratteristiche fisiche dell’acqua omeopatica rispetto all’acqua normale) si riesce a spiegare cosa avviene in quei famosi flaconcini.

Altra questione è spiegare come agiscono. Il professor Calabrese, della University of Massachusetts ad Amherst, ha condotto studi di farmacologia sulle microdosi, una parte della farmacologia ortodossa sempre più in sviluppo negli ultimi anni. E’ stato infatti sottolineato come i risultati terapeutici osservati siano spiegabili con il meccanismo dell’ormesi, ovvero una stimolazione a basse dosi avente azione terapeutica rispetto alla somministrazione di un’alta dose risultante invece tossica per l’organismo vivente.

Queste due importanti scoperte che abbiamo voluto condividere con voi in questo articolo sono ovviamente solo state accennate, molto di più ci sarebbe da argomentare, per cui vi aspettiamo in Parafarmacia Omeopatica per conversare con voi di queste entusiasmanti novità in campo medico.

Concludiamo con un concetto che riteniamo fondamentale per una sana e vera arte medica: la guerra tra medicina omeopatica e medicina accademica non ha ragion d’essere. E’ giusto interrogarsi, chiedersi il perché delle cose, ma è altrettanto giusto e saggio non ignorare per pregiudizio o partito preso un effetto benefico inaspettato solo perché non siamo abbastanza bravi o in grado di spiegarcelo con i mezzi che abbiamo.