Il concetto di “dose” e la sua gestione nella cura omeopatica.
Nella pratica di ogni giorno mi sono spesso ritrovato a dover rispondere ai dubbi dei miei pazienti riguardo la “dose” del rimedio omeopatico loro prescritto.
Le domande più frequenti sono in genere le seguenti:
- come si fa a sapere quando l’effetto della dose precedente si è esaurito?
- quando non è necessario ripetere la dose?
- quanto ci vuole prima che la dose esaurisca il suo effetto?
Per poter rispondere alla prima domanda occorre comprendere innanzitutto quale sia l’effetto di “una dose”. Ebbene, possiamo definirlo come la riduzione del livello del disturbo centrale.
Ciò significa che il paziente si sente meglio in generale, i suoi sintomi mentali e generali migliorano. Dopo un po’ di tempo, quando il disturbo centrale torna al livello originario, significa che la dose ha esaurito il suo effetto.
È importante fare una piccola precisazione, ovvero una distinzione tra ritorno “apparente” e ritorno “reale” della condizione originaria del disturbo. Può succedere infatti che la persona sia solo apparentemente ripeggiorata, e ciò può essere dovuto alla presenza di un fattore che destabilizza solo momentaneamente lo stato di salute. Un po’ come quando misuriamo la pressione mentre siamo in ansia, il valore sarà ovviamente falsato.
Rispondo ora alla seconda domanda che mi ponete in tanti. Per chiarirvi con semplicità il concetto farò un esempio con il famoso rimedio Aconitum napellus.
Se una persona subisce uno spavento improvviso si viene a trovare in un tipico stato di Aconitum napellus, dunque si somministra Aconitum e non è necessario ripetere la dose, perchè il fattore eccitante (lo spavento improvviso) si è concluso. Diverso è il caso in cui esiste un fattore eccitante che perturba di continuo il mio stato mentale. In questo caso la dose va ripetuta poichè lo stato si aggrava e il disturbo centrale ritorna.
Somministrando ripetutamente il rimedio gradualmente diminuirà il grado dì eccitabilità e sensibilità, fino a completa guarigione.
E per concludere vediamo di capire quanto ci vuole prima che la dose esaurisca il suo effetto.
Ecco da cosa dipende:
- Se il fattore eccitante (elemento che perturba il nostro stato) è molto forte e persiste, l’effetto della dose si esaurisce molto rapidamente;
- Se la “radice” (noi stessi) è molto eccitabile anche i minimi fattori eccitanti determinano un aggravamento dello stato, per cui l’effetto della dose ben presto si esaurisce;
- I fattori aggravanti dell’ambiente circostante possono portare ad un rapido esaurimento della dose;
- Un’ intensa patologia determina anch’essa un rapido esaurimento della dose.
Tutti questi elementi rendono necessaria una frequente ripetizione della dose, ma è facile intuire che sia impossibile enunciare una regola generale e che ogni caso sia unico.
Speriamo che questo articolo ti sia stato utile e noi restiamo, come sempre, a tua disposizione per qualsiasi confronto o approfondimento.
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